Era idealmente presente tutta la città all’Eucaristia presieduta da Mons. Angelo De Donatis in Chiesa madre domenica scorsa.
La chiesa bella come non mai, le telecamere di tele onda, quasi tutto il presbiterio cittadino e molta parte del presbiterio diocesano, il vociare della gente nell’attesa di Don Angelo: “io ci sono andato a scuola insieme” “Servivamo insieme la messa” “e amico di famiglia” “te ci è fiju? a cci ppartiene?” “Te ddhri DeDonatis te mesciu Pippi”, posti in piedi e ossigeno rarefatto, cuori colmi di gioia e poi finalmente applausi che montavano, si assopivano fino a spegnersi e tornavano a crescere fino a scoppiare e a far tremare la navata.
Parole commosse ed emozionate del Sindaco, del Vescovo Fernando e poi ricordi e Fede nelle parole del caro don Angelo.
Una celebrazione carica di solennità e di intimità familiare allo stesso tempo, una intimità che riusciva a coinvolgere i lontani nel tempo e nello spazio, i fratelli che ci hanno preceduti nella fede, San Giovanni Elemosiniere, la Vergine della Campana, don Raffaele Martina e anche un prete argentino che è diventato Vescovo di Roma (incredibilmente) senza mai passare per Casarano, ma che in don Angelo e nei molti aneddoti legati al suo ministero e alla sua ordinazione è entrato di diritto nella storia della nostra Città come e forse più di Bonifacio IX.
ne fate di strada senza di me io sono lontana e mi sto perdendo tanto auguroni di cuore don tommaso sei stato sei e sarai forte nella fede e volonta vi voglio bene come al nostro vescovo commovente