Siamo partiti in 78, uomini, donne e bambini, tutti pellegrini, alle ore 24 di sabato scorso, alla volta di San Giovanni Rotonto, dove è vissuto per molti anni e tutt’ora c’è la tomba del Santo Protettore della nostra Parrocchia: San Pio da Pietralcina.
Dopo un viaggio notturno di 6 ore, con due autobus, siamo giunti alle 5,50 in un grandissimo piazzale lontano dal paese circa 3-4 Km.
Eravamo tutti infreddoliti, affamati e avevamo bisogno dei servizi igienici. Per nostra fortuna ed unica cosa positiva, la titolare del servizio autobus ha provveduto ad offrirci un cornetto…per quanto riguarda il resto, eravamo arrivati nel deserto.
I bagni sono stati aperti alle 6,30 ed era possibile accedervi con il pagamento di € 0,50, introducendo una moneta, che un tizio fuori si incaricava di insegnarci a fare, in una sorta di blocco accesso come quelli che si trovano nelle metropolitane. Abbiamo avuto bisogno degli stessi servizi prima della partenza per Monte Sant’Angelo e, sempre sotto pagamento di € 0,50, questa volta i servizi mancavano di carta igienica e di salviette per asciugarsi.
Ci informano che dobbiamo acquistare i biglietti per il servizio navetta che ci porterà finalmente nei luoghi che siamo venuti a visitare in pellegrinaggio. Con il pagamento di € 2,00 andata/ritorno, che riteniamo troppo cari, ci posizioniamo tutti sul marciapiede per salire sulla navetta che è lì, ferma, con il motore acceso e le porte chiuse. Ad un certo punto la navetta parte, senza di noi, vuota!!! Mah! Ci siamo detti, forse non era quella o forse non ci ha visti?
Intanto avevamo perso la prima Santa Messa delle 6,30 nella Chiesa della Madonna delle Grazie!
Intanto pioveva!
Alle 7 circa ritorna la stessa navetta e, dopo averci stipati in 78 (per un totale di € 156,00), certamente ai limiti della legalità per il numero eccessivo dei passeggeri a bordo, mi azzardo a chiedere all’autista per quale motivo non ci ha trasportati prima, visto che l’autobus è partito vuoto e ci ha lasciati sul marciapiede con la pioggia e un clima gelido da montagna!
Il gentile conducente della navetta ha risposto che non avevamo ancora i biglietti e poi, ha aggiunto, doveva fare il servizio in paese…
Orbene! Scendiamo in paese, la pioggia continua a scendere e la navetta ci ha lasciati a 500 metri dal Convento.
Coraggio, scendiamo rapidi e ci rechiamo nella nuova Cappella sotterranea dove si trova la tomba del Santo per partecipare alla Liturgia della Domenica.
Appuntamento di raduno sul piazzale alle 13,30 per ripartire alla volta di Monte Sant’Angelo.
Alle 12,30 siamo quasi tutti lì, sullo stesso piazzale di parcheggio degli autobus: la nostra intenzione è di pranzare con la colazione al sacco che molti di noi hanno portato da casa.
Per non mangiare fuori tutti entrano in questa costruzione gelida come la temperatura esterna e, per chi si vuol sedere, accanto alla porta di accesso ai bagni, c’è uno stanzone con dei tavoli e sedie a cui si accede dietro il pagamento di € 1,00 a persona.
Facciamo un po’ di conti.
Una famiglia con tre figli ha pagato, oltre al viaggio, € 5,00 per il bagno, € 10,00 per andare e tornare dal paese (7 Km ca), € 5,00 per sedersi a mangiare.
Ma non vi pare che tutto ciò sia esagerato? Visto che già il parcheggio degli autobus per poche ore è costato € 40,00 per ogni automezzo e che, quando siamo ripartiti alle 13,30, c’erano oltre 25 autobus, 5 furgoni e alcune automobili!!!
Ma i Frati Cappuccini sono al corrente di questo business? Sono d’accordo che si debba pagare tanto per pregare sulla tomba di San Pio? Sono al corrente di tutti i disservizi ai quali i pellegrini devono sottostare? Quanto può aiutare la fede per sopportare il freddo, la pioggia, il viaggio e la spesa?
I luoghi di culto devono essere aperti a tutti, a chi ha e a chi non ha. I pellegrini che hanno la possibilità, con le loro offerte, sopperiscono a quelli che non hanno niente da offrire, se non le loro preghiere e l’amore verso Dio e Nostro Signore Gesù Cristo.
Teresa F.