Domenica 20 Dicembre 2015
IV Domenica di Avvento
Vie verso l’umanità nuova: uscire e portare Gesù
Vie verso l’umanità nuova: uscire e portare Gesù
Nella quarta domenica di Avvento entriamo in una dimensione del tutto speciale della misericordia, che non ha a che fare con il peccato, con il perdono, con la cancellazione di un torto subito. Maria non ha nulla da perdonare ad Elisabetta, né Elisabetta ha qualcosa da eccepire nei confronti di Maria. Ciascuna porta la pienezza del suo affetto, che tende a
crescere e manifestarsi sempre di più. Come quando in un coro non ci si preoccupa più di non sbagliare le note, di non sapere la linea melodica, ma unicamente si tende alla massima sintonia, a fondere le voci fino a raggiungere un’unica armonia. Maria ed Elisabetta si preoccupano unicamente di “crescere e sovrabbondare nella carità”. Stiamo idealizzando troppo la scena evangelica? Forse no: ci è dato di sperimentare, almeno in alcuni momenti della vita, una simile comunione di spiriti e di intenti. Il momento critico sta nel tempo: quando è il momento di disperdersi, quando lo Spirito chiama altrove. Anche quando si vive nella più sorprendente bellezza della gioia fraterna, verrà sempre il momento di uscire. Lo Spirito di Gesù, che ci concede di vivere nella sua pace, non permette mai che diventi un nido egoistico; impone che sia il trampolino di lancio per uscire, verso una nuova missione, verso una nuova condivisione, per portare Gesù e la sua gioia a chi ancora non la conosce. Perché per quanto forte sia il legame di carità che si può sperimentare qui, sulla terra, è sempre di passaggio. Una diversa pienezza, per sempre, ci attende al di là della vita terrena…