PAPA FRANCESCO A LESBO
In questo momento storico in cui le guerre distruggono popoli e nazioni, costellato da esodi e persecuzioni, un raggio di sole arriva dalla Chiesa.
L’incontro e la riappacificazione della Chiesa Cattolica e Ortodossa (greca e bizantina) ha avuto la sua escalation a Lesbo, davanti alla sofferenza e alla emarginazione.
La Chiesa tutta ha ascoltato il grido dei sofferenti e dei poveri, di quelli che fuggono dalla fame e dal dolore, di quelli che vedono da anni calpestata la loro dignità umana, morale, civile e religiosa.
Nelle sue guide in terra, Papa Francesco, il Patriarca Bartolomeo di Costantinopoli e il Patriarca Jeronimus di Atene, la Chiesa tutta ha voluto testimoniare il Vangelo, sottolineando che i profughi non sono merce o numeri, ma esseri umani in cerca di aiuto e di solidarietà.
Invocazioni, preghiere, richieste di aiuto, di ricongiungimento ai familiari che sono già in Europa; occhi pieni di lacrime e di disperazione, di gioia e di riconoscenza verso Papa Francesco e i Patriarchi che hanno ascoltato la voce degli ultimi, degli invisibili: famiglie, vecchi, bambini, invalidi si sono inginocchiati davanti all’umanità della Chiesa Cattolica. Fatto commovente che ha toccato il cuore di tutti è stata una bambina che si buttata ai piedi di Papa Francesco e gli ha baciato i piedi, dando forza alla sua invocazione di richiesta di aiuto tanto sperato e gridato.
Sono grida che pochi sentono, perché non fanno rumore, sono grida di aiuto per uscire da questa terribile situazione di profughi-prigionieri.
Papa Francesco, nel discorso tenuto a Lesbo, ha ribadito e riaffermato quello che ormai ripete da tempo: “costruire la pace in quelle terre da cui scappa questa gente; fermare il traffico di armi; fare una politica di pace e di progresso umano a livello internazionale; che non è alzando muri che si risolvono i problemi, ma con la solidarietà, con l’amore e l’integrazione; solo lavorando insieme si possono trovare soluzioni per questo evento straordinario e di sfida epocale; che tutto ciò non sia uno scontro, ma un’occasione di pace e di umanità; tutte le Chiese Cattoliche sono in prima linea e a disposizione nel trovare soluzioni; Dio ci sostiene quando costruiamo nel bene e quando lottiamo contro il male; solo chi serve con amore costruisce la pace, come l’esempio di Nostro Signore Gesù Cristo e non con l’indifferenza che annebbia le menti e i cuori.”
Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare………