5 Marzo- 3.a e ultima serata della “Settimana della Fede” conclusa splendidamente da
Sua Ecc. Mons. Fernando Filograna, Vescovo della nostra Diocesi di Nardò-Gallipoli
Battesimo e Vita Consacrata – Quando diventammo Santi
Sto puntando alla Santità in questo tempo di Quaresima? Santità? Cosa vuol dire essere Santi?
E’ il Battesimo che ci permetterà di diventarlo, perché con il Battesimo siamo diventati Tempio dello Spirito Santo. Ma la mondanità, la quotidianità, gli affanni ci hanno distratto da questo percorso, a volte ci dimentichiamo addirittura di essere cristiani.
Dobbiamo ravvivare la nostra fede, ravvivare il nostro credo e accettare la presenza di Dio nella nostra vita, partecipando alla Santa Messa più spesso, pregando più spesso, circondandoci, nelle nostre case e nei luoghi di lavoro,di immagini sacre, per ricordarci sempre, in ogni momento della nostra vita, la presenza e l’amore di Dio Padre.
Il peccato ci allontana dal suo amore e se non ci avviciniamo alla Confessione, i peccati si accumulano nella nostra anima e nel nostro cuore, formando una corazza che ci rende sempre più infelici e tristi; questa corazza non ci permette di essere trasparenti e di vedere la bellezza della nostra anima. Con il peccato perdiamo la gioia, la vera gioia del cristiano.
La Quaresima ci invita a soffermarci a pensare quali siano i bisogni della nostra anima, a quale sia il suo cibo, da qui il bisogno di fare l’esame di coscienza, di cui abbiamo perso l’abitudine. Senza l’esame di coscienza non capiamo più cosa sia giusto e cosa sbagliato, il marcio e il peccato divorano la nostra anima, tutto diventa tristezza e insensibilità, agli altri, al dolore, alla sofferenza e all’amore di Dio: senza l’esame di coscienza e la confessione dimentichiamo la Misericordia di Dio, dimentichiamo il suo amore per noi che ce lo dimostra perdonandoci sempre.
La Quaresima è il tempo della rinascita, in questo periodo possiamo ricominciare, ritrovare l’amore di Dio, l’entusiasmo della preghiera. Possiamo ricominciare dal Battesimo, perché nel momento in cui lo abbiamo ricevuto siamo diventati Santi, siamo entrati in comunione con la Santa Trinità, fin da quel momento siamo entrati nella culla dell’Amore Divino. Con il tempo lo abbiamo dimenticato, abbiamo perso la strada, abbiamo perso di vista la nostra meta che è la Santità.
Cristiano battezzato! Ricorda tutte le volte che Dio ti ha perdonato nella Confessione……ravvediti e compi le opere di prima, prima che tu diventassi peccatore, perché tu sei cristiano, battezzato e santo.
Dio ci ha creati poco meno degli angeli, ci ha creati a sua immagine e somiglianza, noi siamo lo specchio di Dio, Lui ci ha pensati dall’eternità, capaci di essere divinizzati e, con il Battesimo, siamo diventati sacri a Dio perché riempiti della Sua divinità. Con la nostra vita e le nostre opere dobbiamo diventare icona di Gesù, perché con il Battesimo siamo diventati figli di Dio e fratelli di Gesù.
Chi è il battezzato: è Sacramento di Dio, Icona di Dio e Figlio di Dio.
La volontà di Dio è la nostra santificazione. Il Santo è un uomo innamorato del Signore, suo amico e con la sua vita e le sue opere diventa somigliante a Lui.
I genitori sono come apostoli per il bimbo battezzato, essi sono esempio e guida, e, aiutati dai padrini, devono aiutare il piccolo a crescere in santità con amore e devozione. Infatti il Battesimo non è solo una festa mondana, anzi è in primis una festa liturgica, un nuovo santo che si unisce al coro dei Santi, che ravviva la fede di coloro con cui egli vive, che ravviva il ricordo di Gesù, che è comunione con il Padre e che per mezzo di Lui abbiamo ottenuto il suo perdono e la remissione dei peccati. Ogni battezzato, da adulto, deve ravvivare la fede dei parenti e degli amici che vivono con lui o che gli sono intorno e che hanno deviato da questa via. La vita quotidiana e la nostra casa devono diventare la casa del Signore, questo è il luogo in cui siamo e diventiamo perfettamente Santi. Nei gesti quotidiani, assolvendo ai nostri doveri, svolgendo il nostro lavoro siamo Angeli sulla terra. La casalinga, il contadino, lo studioso tutti sono Santi se nella loro vita donano la gioia ai cuori di coloro che gli si affidano, con i gesti, con l’amore, con la sopportazione, con la sofferenza, ma tutto fatto come offerta e lode di Dio Nostro Padre. Non dimentichiamo che molti Santi che sono in cielo erano su questa terra persone semplici, umili, timorati di Dio, che hanno vissuto la loro vita accettando la volontà di Dio: offrendo al Signore le preghiere e i sacrifici giornalieri.
Sul Calvario abbiamo visto che si può morire con rabbia, con rassegnazione o con speranza.
Siamo nati cristiani, quindi la nostra meta è la Santità.
Teresa F.